martedì 29 marzo 2011

come-prevenire-le-truffe-delle-aste-online

di Alessandro Sigismondi
La truffa rumena è un tipo di frode informatica direttamente connessa alle aste on line. La denominazione è legata alla nazionalità di chi le ha introdotte in rete alcuni anni fa. Quando si parla di truffe rumene normalmente il pensiero corre ad individui residenti in Romania o il cui pagamento deve essere inviato in tale nazione. Col tempo, tuttavia, la frode si è svincolata dal suddetto stereotipo, sviluppandosi in relazione al tipo di oggetto venduto al fine di meglio convincere ed ingannare gli ignari acquirenti. La dinamica della frode è la seguente: il truffatore cerca tra le aste in rete tutte le inserzioni relative ad articoli, singoli o in lotti, di un certo valore come ad esempio palmari, portatili, GPS o cellulari e dopo averle individuate resta in attesa delle offerte. Ad asta conclusa contatta coloro che non sono riusciti ad aggiudicarsi l'oggetto offrendone uno o più con caratteristiche similii ad un prezzo decisamente più conveniente; il truffatore giustifica il prezzo esiguo con varie motivazioni, adducendo variate giustificazioni ,quali ad esempio che l'articolo è importato, proviene da un discount,da merce in fallimento o che il rivenderlo fuori asta gli evita di pagare al gestore della piattaforma le tariffe d'inserzione e le commissioni sul valore finale. Bisogna tener presente che la compravendita, svolta al di fuori della piattaforma delle aste, determina la decadenza di tutta una serie di garanzie per vizi ed inadempienze offerte dal gestore della piattaforma secondo normative legali o dal sistema di moneta elettronica utilizzato per pagare la merce.In mancanza delle suddette tutele ne consegue non solo che l'acquirente venga facilmente truffato, ma che lo stesso venditore si renda irreperibile dopo la finta vendita. Quest’ultimo evento è reso possibile da alcuni parametri che il truffatore conosce bene:
  • Iscrizione al portale di aste come semplice offerente/acquirente e non come venditore, non dovendo pertanto fornire al gestore della piattaforma una documentazione dettagliata dei propri dati personali
  • Utilizza come forma di pagamento per ricevere denaro o un assegno bancario trasferibile o sistemi particolarmente 'snelli' come Western Union o MoneyGram, normalmente non utilizzati nelle transazioni on line E' frequente, che lo stesso truffatore agisca allo "scoperto" vendendo lui stesso l'articolo in asta tramite:
1) un account proprio cercando di ricorrere ad espedienti pubblicitari reclamizzando l'articolo come nuovo, la spedizione come gratuita e rapida ,il pagamento sicuro,pratiche particolarmente convincenti per persuadere un acquirente diffidente.Cercherà di concludere delle vendite parallele fuori asta con gli offerenti che non si sono aggiudicati l'articolo, adducendo in particolare come giustificazione, il già visto pretesto delle non dovute commissioni al gestore d'asta;
2) l'account di qualche ignaro venditore da cui si è procurato l’accesso illecitamente
Il truffatore agirà in maniera più manifesta potendo contare su un account intestato ad una persona realmente accreditato con numerosi feedback ed ingannando gli offerenti più inesperti.
In entrambi i casi è probabile che il truffatore rifiuti il pagamento tramite PayPal, sostenendo di avere problemi con il relativo account dovuti ai più disparati motivi burocratici o procedurali.Queste non sono le sole tecniche utilizzate per perpetrare la truffa ma ci si avvale anche dell'ausilio di altre tecniche informatiche illecite come il phishing utilizzando email spoof provenienti in apparenza da società come Western Union, PayPal, TNT, DHL, UPS, Escrow “società che fornisce un servizio di deposito a garanzia particolarmente utilizzato nelle aste on line” contenenti false rassicurazioni per l'acquirente al fine di ingannarlo più agevolmente :come ad es. la promessa di inviare il denaro al destinatario solo a merce ricevuta, etc.

Come proteggersi dalle truffe on line?
I primi segnali di una potenziale truffa si riscontrano sia dalla tipologia di pagamento non usuale,in trattative d’asta on line; dal luogo in cui si trova realmente l'oggetto, spesso diverso da quello indicato in asta e/o da quello di residenza del venditore; dalla scarsa comunicatività di chi lo vende (es.: venditore che si spaccia di nazionalità italiana o inglese e poi scrive nella propria lingua in maniera sgrammaticata o irregolare); dall'incongruenza o incompletezza dei dati di residenza (es.: utilizzo di casella postale come recapito per la corrispondenza o utilizzo di un indirizzo fittizio); dalla scarsa possibilità di accertare l'indirizzo del venditore per l'assenza di un numero di rete fissa e la sola presenza del numero di cellulare; dal rifiuto del venditore di accettare servizi di "deposito a garanzia" come Escrow.In qualsiasi caso è sempre conveniente contattare di persona chi vende, non fidandosi solo dell'apparenza delle aste. Inoltre, di fronte ad un numero di rete fissa o ad un indirizzo fisico (veritiero o fittizio che appaia), è opportuno accertarsi sempre che i medesimi siano reali e corrispondano ad abitazioni private, poiché molti truffatori riescono ad ingannare le vittime fornendo loro indirizzi di bar, Internet cafè o enti pubblici. Lo stesso dicasi per le aste che reclamizzano l'ultimo modello di palmare, portatile o altro articolo Hi-Tech a prezzo stracciato comprensivo di spedizione ed accessori. E' bene in questo caso cercare di entrare in contatto diretto con il venditore, acquisendo più dati possibili sul suo conto e controllando sul forum del portale di aste che lo stesso non abbia già truffato altri utenti in precedenza. Un esempio eloquente è quello delle truffe aventi ad oggetto determinati articoli ed in cui il venditore arriva a "rivendicare" una certa nazionalità pur di frodare . E' il caso, tra l'altro noto, dei cellulari Nokia venduti ad un prezzo vantaggioso da pseudo-finlandesi, che arrivano a spacciarsi per dipendenti della nota azienda pur di giustificare il prezzo-regalo della merce in asta.

www.alesigismondi.it
fonte:www.abruzzoliberale.it

Anonimo ha detto...
Attenzione, truffatore in azione, si aggira su Subito .it, vende Iphone e altro a prezzi concorrenziali, si chiama Francesco Barile con Codice fiscale BRLFNC86B27L219A e carta Postepay n° 4023600599540376 nato a Torino il 27-02-1986. E' un truffatore che a volte si spaccia per una presunta sorella di nome Monica Barile. Non inviate denaro perchè appena incassa non lo trovate più. E' un truffatore e non lascia scampo. Non pagate nulla, la merce che vende è inesistente.

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