lunedì 28 marzo 2011

targhe-auto-clonate

Targhe Auto clonate

Ha almeno dieci anni il fenomeno delle targhe clonate. L’imbroglio parte a Napoli. Il sig. X di Milano riceve una multa per una infrazione commessa a Napoli. Lui però non è mai stato all’ombra del Vesuvio, protesta e scopre che c’è una vettura dello stesso modello della sua, con la sua stessa targa. L’incredibile è accaduto a due graduati della polizia municipale di Napoli: uno multato a Milano dove non ha mai messo piede nemmeno per sbaglio e l’altro perchè non avrebbe pagato il pedaggio al casello autostradale di Roma.
Il brutto è che non c’è difesa. I falsari possono contare su complici in tutta Italia, gente capace di rubare libretti di circolazione vergini negli uffici della. motorizzazione al nord come al sud. Ho chiesto a uno dei migliori cronisti napoletani, Paolo Barbuto del “Mattino”, che ha sempre seguito la vicenda delle clonazioni auto, se in questo 2009 c’è qualche speranza di vincere la sfida dei falsari.

“L’intero mercato delle targhe clonate – mi racconta - è stato debellato grazie a un’operazione partita da Napoli nel 2006 e conclusa a Taranto con uno stage alla Zecca locale. Il tenente Aniello Russo della polizia municipale di Napoli ha eseguito uno studio accurato annotando tutte le differenze tra una targa clonata e una originale: quel documento è stato diffuso a tutte le forze dell’ordine d’Italia che sono riuscite, facilmente, a identificare le targhe clonate. Ma..
- Ma..?

“C’è una novità. Attualmente i malfattori si sono specializzati in un nuovo sistema di contraffazione. Funziona così: si ruba la targa di un’automobile (a Napoli la media di denunce è di 100-120 al mese) e si utilizza per modificare quella di un’altra auto. Piccoli cambiamenti: la lettera P per esempio trasformata in R, il numero 3 trasformato in 8. Alla fine il risultato è perfetto perché tutti i “pezzi” della targa sono originali. L’unica maniera per scoprire la contraffazione è smontare la targa e guardarla dal di dietro. E’ lì che operano i truffatori, eseguendo delle incisioni nel ferro e inserendo i nuovi pezzi”.

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