Tre Esse promozioni familiari Acsi realizza progetti ricreativi e associativi ed facilitazioni economiche a vantaggio dei propri tesserati. Una partecipazione sociale assidua della mission di Tre Esse promozioni familiari Acsi è perciò lo studio dell'ottimizzare promesse delle migliori condizioni da concedere ai propri iscritti. Una rilevanza estesa su tutto il paese che con la sua concretezza di oltre 1.200.000 di tesserati
giovedì 21 maggio 2009
SANPAOLO - IMI & BANCA INTESA UNA FUSIONE DA BRIVIDI
Ma la cosà più incredibile, che nessuno ha parlato del fatto che le fusioni portano licenziamenti e/o prepensionamenti, perchè non c'è più bisogno di due centri contabili e nemmeno di tante filiali nella stessa città. Nel caso dei licenziamenti si creano nuovi poveri o disoccupati, che graveranno sulla collettività, nel caso di prepensionamenti graveranno sull, inps e quindi sulla collettività!
Pechè governo, o opposizione o authority o chicchessia non ci raccontano ciò o almeno non fanno qualcosa perchè ciò abbia delle regole per cui il popolo come sempre non vada a rimettere?
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Postato da: ddarliano a 12:01
carnevale TOFANELI LASCIA DOPO LO STATUTO
venerdì, 05 maggio 2006
Quanto spendiamo NOI ITALIANI per le missioni militari?
19 maggio 2006 - Marcello Pamio e Rosanna Sapori www.disinformazione.it
Tutti sono a conoscenza che il mondo sta passando oggi una profonda e generalizzata crisi economica! Qui nel Bel Paese i segnali di tale disagio sono lapalissiani: aste di BOT disertate da risparmiatori e addetti ai lavori (segnale inquietante che sta a indicare la perdita di fiducia nei confronti di uno stato insolvente), il debito in costante crescita che preoccupa non solo gli osservatori europei ma costringe addirittura le agenzie di rating a minacciare il nostro declassamento. Nell’Eurolandia, qualche economista parla addirittura di un’uscita dell’Italia dalla zona euro, o tuttalpiù della suddivisione dell’Europa in due zone distinte: una con l’euro forte (con Germania, Francia, ecc.) e l’altra con l’euro debole (con Spagna, Italia, ecc.)
Questo tanto per farvi comprendere qual è la situazione economica odierna! Ma non è una cosa misteriosa questa, visto che sempre più famiglie non arrivano a fine mese! Per non parlare del caro-benzina o caro-petrolio che sta provocando la lievitazione dei prezzi dei trasporti e dei prodotti al consumo (quasi tutto viaggia su gomma). E’ d’obbligo a questo punto aprire una parentesi geopolitica, perché se nei prossimi giorni la colazione anglo-israelo-americana farà quello che i poteri forti stanno chiedendo loro di fare: l’intervento armato in Iran, sicuramente la benzina a 1,3 euro per litro sarà un triste ricordo. L’Iran è un membro dell’OPEC e in caso di attacco ingiustificato potrebbe chiudere i propri rubinetti, provocando un aumento devastante del costo del greggio.
Detto questo, si viene a sapere, grazie al giornalista Gianluca De Feo de l’Espresso, che il nostro governo, spende ogni anno delle cifre fantasmagoriche per mantenere qualche migliaia di persone (per la precisione 8514) nei territori di guerra e/o post guerra.Non ci credete? Bene, per coloro che hanno un accesso a internet basta entrare nel sito ufficiale del Ministero della Difesa (www.difesa.it) e andare nella sezione “Le Operazioni Militari” nel menù di sinistra. Una volta aperta la pagina, sotto l’immagine del globo terrestre, si troveranno tre sezioni: “Presenza Militare Italiana all’estero”, “Operazioni in atto” e “Operazioni concluse”. Entrando nella prima sezione “Presenza militare italiana” si ha la possibilità di scaricare un documento lungo oltre 150 pagine sulle varie missioni a cui noi partecipiamo. Ce n’è per tutti i gusti: Albania, Balcani, Kosovo, Bosnia, Sudan, Malta, Libano, Egitto, Israele, Afghanistan, Iraq e molte altre ancora.
A parte l’Iraq, i Balcani e l’Afghanistan quanti sapevano delle altre missioni?Non entriamo nel merito di queste cosiddette missioni di pace, o di mantenimento della pace (peacekeeping), anche perché non ha senso parlare di missioni di pace in un territorio di guerra (sono riusciti a rovesciare perfino la lingua italiana: “missili intelligenti”, “guerra umanitaria”! sic.)Quello che c’interessa è far presente alla maggior parte delle persone, quali e quanto sono le spese che NOI abbiamo sostenuto e stiamo sostenendo per delle missioni prettamente militari.Sapete per esempio quant’è costata la missione in Kosovo?
Dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2001 à 1549 miliardi di vecchie lireDal 1 gennaio 2002 al 30 giugno 2006 à 1.827.868.000 di euro (pari a 3655 miliardi di lire)Per un totale in lire di 5204 miliardi (quanto una finanziaria!!!)
Non male per una sola missione, vero? Per fortuna che Bosnia e Albania sono state molto più economiche: la prima ha drenato capitali italiani pari a 195.895.000 di euro e la seconda, divisa in due missioni (Albania 1 e Albania 2), solo 510 miliardi di lire.
Il vaso di Pandora è rappresentato invece dall’Antica Babilonia, cioè dalla missione in Iraq.Dal 1 giugno 2003 al 30 giugno 2006 (quindi per soli 3 anni), la “missione di pace” che ha provocato ben 35 morti italiani, tra civili e soldati, è costata a NOI contribuenti - senza che nessuno ce lo chiedesse - oltre 1.534.604.000 di euro!!! Questa cifra tradotta in lire raggiunge quasi i 3000 miliardi.Quindi vengono spesi 1000 miliardi di lire ogni anno, per mantenere una occupazione militare illegittima in un paese devastato da una altrettante illegittima guerra, iniziata per delle fantomatiche armi di distruzione di massa.
Pensavate fosse finita, ma non è così: ci sono moltissime altre spese che sosteniamo inconsapevolmente. Il SISMI per i servizi d’intelligence militare in Afghanistan ha ricevuto 23 milioni di euro. Interessante è pure la stratosferica bolletta del telefono per i collegamenti satellitari delle attività militari che ha raggiunto gli 11 milioni di euro! Anche la ricostruzione virtuale in 3D del museo di Baghdad fa la voce grossa: 800.000 euro! Uno dei più importanti musei al mondo, che conservava opere dal valore storico-culturale di inestimabile valore, è stato lasciato svuotare da ladri e ladroni, nella noncuranza (e anche partecipazione) delle stesse forze militari anglo-americane. Ultimo ma non per importanza, sono le spese della Croce Rossa italiana: ben 32 milioni di euro, per (soli) 70 addetti ai lavori, e per il solo ospedale di Nassiriya. Ospedale che fornisce assistenza medica ai militari e non ai civili, infatti tale struttura ha effettuato solamente 450 ricoveri civili in 3 anni di attività!
Penso possa bastare, anche se il documento ufficiale pubblicato nel sito del Ministero della Difesa è veramente senza fondo. Ma senza fondi siamo anche noi italiani, che vediamo costantemente diminuire le nostre entrate e aumentare invece le uscite sottoforma di tasse e spese in genere.Per cui è bene ricordare ai signori che comandano, che anche vivere in Italia oggi è una lotta quotidiana per la sopravvivenza. Per cui un consiglio: prima che tale lotta si trasformi in una vera e propria guerra, è meglio inserire tra le missioni, forse la più importante: l'ITALIA
Marcello Pamio e Rosanna Sapori
Link dove scaricare il documento ufficiale
- Ministero della Difesa: www.difesa.it/Operazioni+Militari/presenza+militare - Unione Nazionale Arma dei Carabinieri: www.carabinieri-unione.it/unac/index.asp
Estratto
MISSIONE ANTICA BABILONIADati estratti dal sito ufficiale del Ministero della Difesa www.difesa.it - Stato Maggiore della Difesa
(1) Oneri finanziari (dettagli a fine documento in nota):
(a) dal 01.07.2003 al 31.12.2003 (legge n. 219 del 01.08.2003, che ha convertito, per la sola parte relativa all’Iraq, il decreto-legge n. 165 del 10.07.2003): € 225.548.586 per 3.014 uomini (interforze) per le attività del Ministero della Difesa;
(b) dal 01.01.2004 al 30.06.2004 (legge n. 68 del 12.03.2004, che ha convertito il decreto-legge n. 9 del 20.01.2004): € 207.964.447 per 2.714 uomini (interforze) per le attività del Ministero della Difesa;
(c) dal 01.07.2004 al 31.12.2004 (legge n. 207 del 30.07.2004, che ha convertito, per la sola parte relativa all’Iraq, il decreto-legge n. 160 del 24.06.2004): € 284.549.820 per 3.264 uomini (interforze) per le attività del Ministero della Difesa;
(d) dal 01.01.2005 al 30.06.2005 (legge n. 37 del 18.03.2005, che ha convertito, per la sola parte relativa all’Iraq, il decreto-legge n. 3 del 19.01.2005): € 267.714.637 per 3.432 uomini (interforze) per le attività del Ministero della Difesa;
(e) dal 01.07.2005 al 31.12.2005 (legge n. 158 del 31.07.2005, che ha convertito il decreto-legge n. 112 del 28.06.2005): € 213.042.277 per 3.228 uomini (interforze) per le attività del Ministero della Difesa;
(f) dal 01.01.2006 al 30.06.2006 (decreto-legge n. 9 del 17.01.2006 e legge n. 51 del 23.02.2006): € 187.515.323 per 2.694 uomini (interforze) per le attività del Ministero della Difesa;
(g) il personale impegnato quale esperto militare per la riorganizzazione del Ministero della Difesa iracheno e per la formazione del personale delle FF.AA. irachene, percepisce l’indennità di missione nella misura intera incrementata del 30% se il personale non usufruisce, a qualsiasi titolo, di vitto e alloggio gratuito;
SI ARRIVA AD UN PRIMO TOTALE DI EURO 1.386.336.000, manca il calcolo dei mezzi distrutti (NdA)
ANTICA BABILONIA - Dettagli su alcuni degli oneri finanziari, come indicato negli atti parlamentari:
a. dal 01.07.2003 al 31.12.2003 (legge n. 219 del 01.08.2003, che ha convertito, per la sola parte relativa all'Iraq, il decreto-legge n. 165 del 10.07.2003): € 253.995.241, di cui:
(1) per le attività del Ministero della Difesa (ANTICA BABILONIA - Capo II della legge): 225.548.586 per 3.014 u., di cui:
(a) 190.538.793 riferiti a:
(b) sette mesi di attività (gg. 214) , dal 01.06 al 31.12.2003, per EI, MM, AM e CC;
(c) permanenza in teatro di quattro unità navali per periodi diversi: gg. 61 per il “Cigala Fulgosi”, gg. 92 per due cacciamine e g.. 122 per il “San Giusto”;
(d) 34.894.800 per oneri una tantum: sistemi d’arma; materiali NBC, TLC e satellitari; moduli abitativi; rischieramento in teatro; nonché attività di informazione e sicurezza della P.C.M.;
(e) 114.993 per aliquota di 30 Carabinieri inviati in anticipo a Baghdad per garantire la sicurezza dell’ospedale da campo della C.R.I.;
(2) 6.902.655 per l’ospedale da campo (85 u.) della C.R.I. installato a Baghdad;
(3) 21.544.000 per le attività gestite dal Ministero degli Affari Esteri, previste nel Capo 1° della legge ("Missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq"), sulla base degli indirizzi della Presidenza del Consiglio, nell’ambito della task-force interministeriale;
b. dal 01.01.2004 al 30.06.2004 (legge n. 68 del 12.03.2004, che ha convertito il decreto-legge n. 9 del 20.01.2004): € 223.591.897, di cui:
(1) per le attività del Ministero della Difesa (ANTICA BABILONIA - Capo II della legge): 207.964.447 per 2.714 u., di cui:
(a) 134.599.394 per 1.876 u. dell’Esercito;
(b) 12.464.365 per 150 u. della Marina;
(c) 28.356.150 per 177 u. dell’Aeronautica;
(d) 23.701.310 per 418 Carabinieri (MSU);
(e) 9.257 per i Carabinieri in servizio presso l’Ambasciata d’Italia a Baghdad;
(f) 5.895.865 per 70 persone della C.R.I.;
(g) 2.122.490 per la cessione a titolo gratuito alle Forze Armate e alle Forze di Polizia irachene di vestiario e materiale di equipaggiamento, con esclusione di materiali di armamento;
(h) 815.616 per il sostegno logistico alle Forze Armate e alle Forze di Polizia irachene;
(2) 4.000.000 per le attività di informazione e sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
(3) 11.627.450 per le attività gestite dal Ministero degli Affari Esteri, previste nel Capo 1° della legge ("Missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq");
c. dal 01.07.2004 al 31.12.2004 (legge n. 207 del 30.07.2004, che ha convertito, per la sola parte relativa all'Iraq, il decreto-legge n. 160 del 24.06.2004): € 310.474.885, di cui:
(1) per le attività del Ministero della Difesa (ANTICA BABILONIA - Capo II della legge): 284.549.820 per 3.264 u., di cui:
(a) 185.574.256 per 2.292 u. dell’Esercito;
(b) 7.539.882 per 102 u. delle Forze Speciali dell’Esercito;
(c) 5.670.931 per 145 u. della Marina;
(d) 26.491.506 per 224 u. dell’Aeronautica;
(e) 20.195.424 per 423 Carabinieri (MSU);
(f) 28.550.734 per sostegno logistico interforze;
(g) 4.000.000 per aiuti umanitari ("al fine di sopperire a esigenze di prima necessità della popolazione locale, compreso il ripristino di servizi essenziali");
(h) 556.788 per 8 esperti militari per la riorganizzazione del Ministero della Difesa iracheno e per la formazione del personale delle FF.AA. irachene;
(i) 8.472 per oneri assicurativi per i Carabinieri in servizio presso le Rappresentanze diplomatiche italiane (Ambasciata d’Italia a Baghdad e Consolato a Bassora);
(j) 5.961.827 per 70 persone della C.R.I.;
(2) 5.000.000 per le attività di informazione e sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
(3) 20.925.065 per le attività gestite dal Ministero degli Affari Esteri, previste nel Capo 1° della legge ("Missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq");
d. dal 01.01.2005 al 30.06.2005 (legge n. 37 del 18.03.2005, che ha convertito, per la sola parte relativa all’Iraq, il decreto-legge n. 3 del 19.01.2005): € 291.492.695, di cui:
(1) per le attività del Ministero della Difesa (ANTICA BABILONIA - Capo II della legge): 267.714.637 per 3.432 u., di cui:
(a) 172.146.993 per 2.390 u. dell’Esercito;
(b) 9.098.210 per 184 u. della Marina;
(c) 17.089.035 per 307 u. dell’Aeronautica;
(d) 20.422.843 per 430 Carabinieri (MSU);
(e) 5.987.915 per 70 componenti della C.R.I.;
(f) 29.769.741 per trasporti da e per il teatro operativo di personale (avvicendamenti) e di rifornimenti logistici;
(g) 6.436.240 per le esigenze connesse con le comunicazioni satellitari;
(h) 4.000.000 per aiuti umanitari ("al fine di sopperire a esigenze di prima necessità della popolazione locale, compreso il ripristino di servizi essenziali");
(i) 572.021 per 8 esperti militari impegnati nell’attività nazionale per la riorganizzazione del Ministero della Difesa iracheno;
(j) 328.462 per 7 u. impegnati nella missione NATO Training Mission in Iraq (NTM-I) per la formazione e l’addestramento del personale delle FF.AA. irachene
(k) 8.341 per oneri assicurativi per i Carabinieri in servizio presso le Rappresentanze diplomatiche italiane (Ambasciata d’Italia a Baghdad e Consolato a Bassora);
(l) 1.854.836 per oneri di missione relativi a personale delle FF.AA. da inviare nei vari teatri operativi al di fuori dei contingenti;
(2) 5.000.000 per le attività di informazione e sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
(3) 18.778.059 per le attività gestite dal Ministero degli Affari Esteri, previste nel Capo 1° della legge ("Missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq");
e. dal 01.07.2005 al 31.12.2005 (legge n. 158 del 31.07.2005, che ha convertito il decreto-legge n. 112 del 28.06.2005): € 237.414.444, di cui:
(1) per le attività del Ministero della Difesa (ANTICA BABILONIA - Capo II della legge): 213.042.277 per 3.228 u., di cui:
(a) 151.070.022 per 2.391 u. dell’Esercito;
(b) 172.360 per 3 u. dell’Esercito impegnati nell’ambito del ROA di Abu Dhabi;
(c) 3.993.376 per 182 u. della Marina (158 u. per 60 giorni e 24 u. per 184 giorni);
(d) 10.744.824 per 220 u. dell’Aeronautica;
(e) 16.540.751 per 348 Carabinieri (MSU);
(f) 556.028 per 8 esperti militari impegnati nell’attività nazionale per la riorganizzazione del Ministero della Difesa iracheno;
(g) 405.328 per 6 u. impegnati nella missione NATO Training Mission in Iraq (NTM-I) per la formazione e l’addestramento del personale delle FF.AA. irachene;
(h) 8.747 per oneri assicurativi per i Carabinieri in servizio presso le Rappresentanze diplomatiche italiane (Ambasciata d’Italia a Baghdad e Consolato a Bassora);
(i) 3.663.148 per 70 componenti della C.R.I.;
(j) 4.000.000 per aiuti umanitari ("al fine di sopperire a esigenze di prima necessità della popolazione locale, compreso il ripristino di servizi essenziali");
(k) 100.000 per la cessione di materiali alle Forze di sicurezza irachene;
(l) 18.947.635 per trasporti da e per il teatro operativo di personale (avvicendamenti) e di rifornimenti logistici;
(m) 2.315.058 per le esigenze connesse con le comunicazioni satellitari;
(n) 265.000 per la realizzazione e la manutenzione di opere infrastrutturali;
(o) 290.000 per esigenze di supporto in teatro;
(2) 5.000.000 per le attività di informazione e sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
(3) 19.222.167 per le attività gestite dal Ministero degli Affari Esteri, previste nel Capo 1° della legge ("Missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq");
(4) 150.000 per le attività del Ministero della Giustizia (previste nel Capo 1° della legge - "Missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq"), nell’ambito della missione integrata della UE in Iraq denominata “EUJUST LEX” (link http://ue.eu.int/cms3_fo/showPage.asp?id=268&lang=EN&mode=g);
f. dal 01.01.2006 al 30.06.2006 (decreto-legge n. 9 del 17.01.2006 e legge n. 51 del 23.02.2006): € 217.633.528, di cui:
(1) per le attività del Ministero della Difesa (ANTICA BABILONIA - Capo II della legge): 187.515.323 per 2.694 u., di cui:
(a) 129.686.997 per 2.093 u. dell’Esercito;
(b) 809.170 per 17 u. della Marina;
(c) 9.000.337 per 195 u. dell’Aeronautica;
(d) 13.021.259 per 286 Carabinieri (MSU);
(e) 721.930 per ulteriori 17 Carabinieri;
(f) 541.297 per 8 esperti militari impegnati nell’attività nazionale per la riorganizzazione del Ministero della Difesa iracheno;
(g) 398.719 per 6 u. impegnati nella missione NATO Training Mission in Iraq (NTM-I) per la formazione e l’addestramento del personale delle FF.AA. irachene;
(h) 132.711 per 2 u. (Carabinieri) impegnati nella missione NATO Training Mission in Iraq (NTM-I) per la formazione e l’addestramento del personale delle FF.AA. irachene;
(i) 8.605 per oneri assicurativi per i Carabinieri in servizio presso le Rappresentanze diplomatiche italiane (Ambasciata d’Italia a Baghdad e Consolato a Bassora);
(j) 3.670.104 per 70 componenti della C.R.I.;
(k) 4.000.000 per aiuti umanitari ("al fine di sopperire a esigenze di prima necessità della popolazione locale, compreso il ripristino di servizi essenziali");
(l) 20.589.555 per trasporti da e per il teatro operativo;
(m) 2.374.639 per le esigenze connesse con i collegamenti TLC;
(n) 650.000 per la realizzazione e la manutenzione di opere infrastrutturali;
(o) 1.910.000 per esigenze di supporto in teatro;
(2) 7.000.000 per le attività di intelligence della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
(3) 22.928.310 per le attività gestite dal Ministero degli Affari Esteri, previste nel Capo 1° della legge ("Missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq");
(4) 189.895 per le attività del Ministero della Giustizia (previste nel Capo 1° della legge - "Missione umanitaria, di stabilizzazione e di ricostruzione in Iraq"), nell’ambito della missione integrata della UE in Iraq denominata “EUJUST LEX” (link http://ue.eu.int/cms3_fo/showPage.asp?id=268&lang=EN&mode=g).
SI ARRIVA AL TOTALE di EURO 1.534.604.000 A CUI VANNO AGGIUNTI EQUIPAGGIAMENTI E MEZZI DISTRUTTI (NdA)
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Postato da: ddarliano a 22:58
VOGLIAMO LA FINE DELLA GUERRA? ANDIAMO DI PIU' A PIEDI
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Postato da: ddarliano a 23:34
CARTE DI CREDITO REVOLVING
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Postato da: ddarliano a 09:40
PROMESSE ELETTORALI marzo 2006
P.s. questo post non vuole essere di propaganda al candidato dell'opposizione. Prodi era presidente del consiglio, quando insieme a Draghi e all'allora presidente di Bnaca d'Italia Ciampi, diedero il via alla SVENDITA dell IRI, a favore delle multinazionali, che in breve tra fusioni e scorporazioni hanno creato i call center e licenziato o prepensionato migliaia di lavoratori, impoverendo il paese e sopratutto le nostre tasche perchè da quel momento le bollette delle ex grandi aziende pubbliche sonno aumentate a dismisura, mentre la qualità del servizio è peggiorata, grazie sopratutto al licenziamento delle risorse umane.
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Postato da: ddarliano a 22:56
STORACE MINISTRO DELLA SANITA? LEGGETE ANCHE QUESTO...
Marcello Pamio - 25/11/2005
In questi ultimi anni in ambito alimentare ne abbiamo viste e sentite di cotte e di crude.
Sappiamo benissimo che i risultati di una globalizzazione sfrenata legata ad una industrializzazione forzata e priva di umanità, sono, tra le altre cose, dei cibi dal valore nutrizionale nullo e dal valore energetico addirittura negativo: in pratica invece di fornire energia al corpo, la sottraggono!
La cosa che però fa venire, visto che siamo in tema, il “latte alle ginocchia”, è che la maggior parte di questo pseudocibo, chimico e morto, è fatto ad hoc proprio per coloro che hanno bisogno della massima qualità e della maggior integrità: gli uomini in divenire, i bambini!
Tutti i bambini, dalla nascita fino più o meno ai sette anni, giorno dopo giorno, utilizzano al massimo le forze che hanno a disposizione per strutturare e organizzare al meglio il proprio corpo (cellule, organi, sistema immunitario, ecc.). Se a un bambino, in questa importantissima e delicatissima fase evolutiva, gli viene dato da mangiare del cibo morto e da bere del latte contenente diossina, 2-isopropyl thioxanthone o antibiotici, come potrà mai completare naturalmente il suo processo?
La risposta ovviamente è scontata!
Premetto subito che la diossina non è certo un antibiotico e non assomiglia nemmeno a quel fotofissatore (2-isopropyl thioxanthone), detto Itx, diventato famoso in questi giorni grazie a multinazionali come Nestlé e Milupa.
La diossina è cancerogena, l’antibiotico (anti-bios, contro la vita) a lungo andare deprime il sistema immunitario predisponendoci alle malattie e rendendo virus e batteri più forti e resistenti (antibioticoresistenti). E questo 2-isopropyl thioxanthone (Itx) che il corpo forestale ha trovato nel latte per bambini piccoli?
Secondo le fonti ufficiali, questa sostanza chimica (il cui brevetto è della General Electric) che serve per fissare le scritte sulle confezioni in tetrapak, sarebbe, non si bene come, penetrata dentro il contenitore inquinando il latte. Latte naturalmente dedicato a bambini piccolissimi!
Le rassicurazioni, da parte di esperti della salute e/o dirigenti delle multinazionali, non sono mancate. “Mamma non ti preoccupare: è tutto ok!”. “Se dentro il latte di tuo figlio sono stati trovati 250 microgrammi di una sostanza chimica sconosciuta, non allarmarti: va tutto bene”.
Di diverso avviso è l’agenzia governativa statunitense di protezione ambientale E.P.A. (Enviromental Protection Agency). Nella pubblicazione dal titolo “Human Health and Ecological Hazard Results” (che potrete scaricare ciccando qui), la tabella 3-B.4 “Environmental Hazard Ranking of Flexographic Ink Chemical” elenca una serie di sostanze chimiche tra cui il nostro Itx. Alla voce 2-isopropyl thioxanthone è scritto “Lowest chronic value” (Valore cronico più basso) e un numero: 0,004 mg/L!
L’E.P.A. nel suo rapporto afferma che il valore cronico più basso dell’Itx è di 0,004 milligrammi per litro che corrisponde a 4 microgrammi per litro!!! E sottolinea il rischio (Hazard rank) con una bella H, che sta per alto (High).
Ma come? Per gli esperti nostrani 250 microgrammi/litro sono assolutamente innocui, per l’EPA invece 4 microgrammi/L presentano un rischio alto? Boh, non capisco, ma d’altronde è normale visto che non sono né biochimico, né medico.
Detto questo però, la cosa che più da fastidio è sapere che il Direttore e CEO della Nestlé, Peter Brabeck-Letmathe (membro direttivo anche della farmaceutica Roche, sic!) ha dichiarato che la multinazionale svizzera e il Ministero della Sanità italiano erano al corrente del problema del latte fin da luglio scorso (!), e che fu deciso, addirittura in accordo con l’Unione Europea, di smaltire le scorte fino a esaurimento, per poi cambiare il processo di stampa sulle confezioni.
Avete capito? Se le dichiarazioni di Brabeck saranno confermate dalla procura di Ascoli, che sta indagando, significherà che il ministero della salute italiano ha permesso la commercializzazione per oltre 4 mesi di latte inquinato e dedicato a bambini piccolissimi!
Ovviamente la prassi impone al ministero della salute di querelare il direttore della Nestlé per le sue pensantissime affermazioni.
Tra querele e controquerele, coloro che ci vanno di mezzo, come sempre, siamo sempre noi e i nostri figli. Nessuno andrà in galera, nessuno perderà il proprio miliardario stipendio, ma tutto andrà nel dimenticatoio, e poi, tra un reality e una fiction, ci sveglieremo, magari con un bel bicchiere di latte in mano, al prossimo scandalo alimentare. E allora la nostra coscienza si desterà ancora, per poi tornare….
E’ importante invece destarsi una volta per tutte comprendendo l’importanza di una alimentazione sana e naturale. “Siamo fatti di ciò che mangiamo”, per cui se mangiamo e beviamo porcherie chimiche le nostre cellule codificheranno e si trasformeranno in “porcherie chimiche”. Se non lo facciamo per noi almeno abbiamo il buon senso pedagogico di farlo per i nostri bambini.A questo punto la critica che sorge spontanea è che l’alimentazione naturale biologica e/o biodinamica costa di più di quella chimica! Certo è vero, ma è anche vero che se analizzassimo criticamente quello che acquistiamo, ci accorgeremo che potremo ridurre di moltissimo i soldi spesi eliminando la spazzatura chimica che portiamo a casa ogni volta (patatine, cioccolatini, bibite gassate, ecc.). Questi soldi risparmiati si possono investire in cibi sani, dei quali ne bastano meno rispetto quelli di sintesi, perché conservano tutte le sostanze nutritive. Mangiate un piatto di spaghetti di farro biodinamici (seri) e capirete quello che sto dicendo.Non solo, ma se devo dirla tutta, è molto meglio risparmiare in altre cose (vestiti, accessori per cellulari e auto, vizi, ecc.) molto meno utili, che ridurre la qualità del cibo che andrà a interferire direttamente con la nostra salute.
Se non credete che gli attuali cibi possono danneggiare la salute, leggete il Rapporto dell’Istituto Nazionale di Salute (National Institutes of Health) del 17 novembre 2005 sull’edulcorante (zucchero sintetico) Aspartame (vedi articoli sull'argomento) Il titolo è “First Experimental Demostration of the Multipotential Carcinogenic Effect of Aspartame Administered in the Feed to Sprague-Dawley Rats”, che tradotto fa più o meno così: “Prima dimostrazione degli affetti cancerogeni multipotenti dell’aspartame somministrato nel cibo a ratti”. In pratica è la prima dimostrazione scientifica seria che questa sostanza chimica è molto pericolosa per la salute (aumento dei tumori maligni, dei linfomi e leucemie nelle cavie) a dosi di soli 20mg/Kg (20 milligrammi per chilo). Mi auguro che non ci siano più dubbi su questo edulcorante chimico, che purtroppo si trova ancora sopra quasi tutti i banconi dei bar e in quasi tutte le bevande dietetiche con la scritta “Aspartame” o il codice “E951”.
Questo è solo un esempio che dovrebbe servire però per prendere coscienza del fatto che siamo circondati da una chimica tossica e per la maggior parte sconosciuta.
Però NOI, SE vogliamo, possiamo dire di NO a tutto questo.
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Postato da: ddarliano a 08:03
BANCHE E ARMI
Le banche Ing, Dexia, Fortis, Axa e Kbc hanno investito 1,5 miliardi di dollari in imprese che producono bombe a grappolo, mine antiuomo e uranio impoverito.Lo rivela uno studio dell’ONG belga Netwerk Vlaanderen. Che ha scioccato l’opinione pubblica.
Conto arancio. Conto armato?
Mauro Meggiolaro - «Valori» - anno 5 nr. 28 - aprile 2005
www.valori.it
METTETEVELO NELLA ZUCCA. Se avete depositato i vostri risparmi nel conto arancio è possibile che i vostri soldi siano stati usati per finanziare l’industria delle armi. ING, la banca olandese che ha portato in Italia il conto delle meraviglie, è uno dei finanziatori di EADS, secondo produttore di armi europeo. Ha inoltre investito nelle azioni di imprese che producono mine antiuomo e anticarro, armi nucleari e uranio impoverito. È quello che si legge nel rapporto dell’ONG di Bruxelles Netwerk Vlaanderen pubblicato l’anno scorso nell’ambito della campagna “Mijn Geld. Goed Geweten?” (Il mio denaro. Coscienza pulita?) promossa da Netwerk in collaborazione con due movimenti pacifisti belgi.
Nel rapporto vengono messe sotto la lente le relazioni tra le cinque banche più importanti presenti in Belgio (AXA, DEXIA, FORTIS, ING e KBC) e 11 imprese produttrici di armi controverse. I risultati della ricerca parlano da soli: al momento della pubblicazione del rapporto (aprile 2004) tutte e cinque le banche erano coinvolte nel finanziamento della produzione di armamenti, con un investimento complessivo di 1,5 miliardi di dollari.
«Nessuno in Belgio aveva mai parlato dei rapporti tra le banche e la produzione di armi», spiega Karl Maeckelberghe di Netwerk. «Dopo un anno e mezzo di campagna la situazione è completamente cambiata». Ora fioccano le petizioni, i dibattiti, gli articoli sulla stampa, i servizi alla radio e in televisione. L’opinione pubblica è scioccata e chiede alle banche di fermare gli investimenti. Ottenendo anche importanti risultati: ING, KBC e FORTIS hanno già cominciato a fare marcia indietro.
Ma prima di parlare degli effetti della campagna vediamo più in dettaglio i contenuti del rapporto.
Grappoli di bombe
“Cluster bombs”, in italiano bombe a grappoli o a frammentazione.
Vengono lanciate da aerei, elicotteri o dall’artiglieria di terra. Poco dopo il lancio si aprono e rilasciano centinaia di submunizioni: bombe più piccole, granate, mine, agenti chimici che si disperdono in aree molto vaste.
Le munizioni dovrebbero esplodere una volta raggiunti gli obiettivi. In realtà molte rimangono inesplose (dal 5 al 30% del totale) creando veri e propri campi minati. Come se non bastasse, le sub-munizioni sono più difficili da disinnescare rispetto alle mine antiuomo e quando vengono calpestate non feriscono.
Uccidono direttamente. Le cluster sono state usate in almeno 16 Paesi, tra cui Afghanistan, Albania, Bosnia, Iraq, Cecenia e Kosovo. Secondo un rapporto di Human Rights Watch, durante la prima guerra del Golfo ne sarebbero cadute 61.000 solo sull’Iraq, liberando un totale di circa 20 milioni di sub-munizioni, molte delle quali non sono esplose. Dopo la guerra gli ordigni inesplosi hanno provocato la morte di 1.600 civili, il 60% dei quali aveva meno di quindici anni.
I principali produttori di bombe a frammentazione sono Forges de Zeebrugge, Raytheon, Lockheed Martin e EADS. Lo dice Jane’s Defence database, la banca dati più completa sull’industria degli armamenti, e lo confermano i siti internet delle imprese.
Nel marzo del 2004 tutte le banche analizzate da Netwerk stavano investendo in queste società.
Alla fine del 2002 KBC, DEXIA e FORTIS garantivano le operazioni di Forges per circa 2,6 milioni di euro.
Sempre nel 2002 ING ha partecipato a un finanziamento in pool assieme a una trentina di banche a favore di EADS, sborsando dai 50 ai 100 milioni di euro, mentre fino al luglio del 2003 AXA era uno degli azionisti di EADS attraverso la holding francese Désirade.
Ma anche tra le grandi banche c’è chi dice no. In seguito alle pressioni del partito di opposizione olandese SP (Socialistische Partij), ABN Amro, gruppo bancario internazionale con sede ad Amsterdam, ha deciso di chiudere tutti i suoi rapporti con la società inglese Insys, che testa le cluster per l’esercito britannico. ABN deteneva il 18% del capitale di Insys attraverso un fondo di investimento. È un precedente interessante, anche perché ABN si è formalmente impegnata ad evitare ogni ulteriore rapporto con i produttori di bombe a frammentazione.
Mine antiuomo
Le banche analizzate nel report di Netwerk non si tirano indietro nemmeno di fronte alle famigerate mine antiuomo. Dichiarate illegali negli oltre 150 Paesi che hanno sottoscritto il trattato di Ottawa, le mine uccidono ogni anno più di 26.000 civili e ne feriscono gravemente molti di più. Le peggiori sono quelle a frammentazione: se vengono calpestate esplodono in centinaia di piccoli pezzi in un raggio di 50 metri .
Alcune, prima di esplodere, si alzano fino a un metro e mezzo di altezza per colpire lo stomaco di una persona adulta o la testa di un bambino. Chi sopravvive all’esplosione di solito non sfugge all’amputazione di uno o più arti. Solo in Cambogia le persone che hanno subito mutilazioni sono 35.000. Secondo fonti militari nel corso della guerra del Golfo del 1991 gli Stati Uniti, che non hanno ancora sottoscritto il trattato di Ottawa, avrebbero lanciato in Iraq e Kuwait 117.634 mine antiuomo. Un rapporto di ICBL (Campagna Internazionale per la messa al bando delle mine antipersona) documenta invece il loro uso da parte della Russia in Cecenia e in Tagikistan e del Pakistan ai confini con l’India.
La produzione di mine antiuomo è un business di cui nessuno ama parlare ed è quindi molto difficile ottenere informazioni attendibili. Il rapporto di Netwerk fa riferimento ancora una volta
alle ricerche dell’ONG Human Rights Watch. I maggiori produttori si trovano nei Paesi che non hanno ancora firmato il trattato di Ottawa. A Singapore c’è la Singapore TechnologiesEngineering, controllata dallo Stato ma quotata in borsa e presente in molti indici azionari internazionali. Negli Stati Uniti i leader del settore sono tre: ATK (Alliant Techsystems, ) e i già citati Lockheed Martin e Raytheon.
Nel 2004 tutte le banche oggetto del report di Netwerk investivano in azioni di Singapore Technologies attraverso fondi comuni di investimento destinati alla clientela. ING era al primo posto, con 5 milioni e mezzo di dollari investiti dai fondi ING Invest Industrials e ING Invest Singapore & Malaysia. In ATK investiva invece in modo significativo AXA: circa 145 milioni di dollari, il 6,6% del capitale della società. Anche ING era della partita, con un investimento di 3,43 milioni di dollari (0,2% del capitale).
Uranio impoverito
Anche gli investimenti (diretti e indiretti) delle banche belghe e olandesi in imprese che producono uranio impoverito sono degni di nota. Ai primi posti troviamo ancora una volta AXA, con 380,77 milioni di dollari, e ING, con 201,74 milioni di dollari ripartiti tra le imprese ATK, BAE Systems e General Dynamics. L’uranio impoverito o uranio 238 è un prodotto di scarto ottenuto dalla raffinazione dell’uranio naturale nei reattori nucleari e nelle bombe atomiche.
In ambito militare è usato specialmente nelle munizioni anticarro degli USA. La sua grande densità lo rende molto efficace contro le corazzature. Quando esplode, l’uranio si polverizza in frammenti incandescenti che rimangono a lungo nell’atmosfera e possono quindi venire inalati dai soldati, dagli operatori di pace e dai civili provocando gravi malattie e malformazioni genetiche. I veterani della prima guerra del Golfo ne sanno qualcosa: una ricerca fatta su 251 famiglie di veterani nel Mississipi ha dimostrato che il 67% dei bambini concepiti e nati dopo la guerra sono portatori di malattie rare e problemi genetici. Anche le truppe Nato e i caschi blu delle Nazioni Unite di stanza nei Balcani hanno subito gli effetti dell’uranio 238.
In Italia le morti documentate sono una ventina.
Più di 200 i casi di cancro. Di solito si tratta del linfoma di Hodgkin, un tumore maligno del sistema linfatico ormai tristemente noto come “sindrome dei Balcani”.
Quattro passi avanti e uno indietro
A un anno e mezzo dal suo lancio la campagna “Mijn Geld. Goed Geweten?” comincia a raccogliere i primi importanti frutti. «Ad oggi solo una delle cinque banche analizzate non ha fatto niente per modificare la sua posizione», spiega Maeckelberghe di Netwerk Vlaanderen. «Le altre si sono mostrate disponibili al dialogo e hanno fatto seguire alle dichiarazioni di intenti i primi fatti concreti». Il brutto anatroccolo è la francese AXA. «Sin dall’inizio della campagna AXA ha reagito in modo molto negativo alle nostre domande. E ora non ha intenzione di cambiare una virgola nella sua politica di investimento in armamenti». «Non adotteremo mai codici di condotta o criteri relativi all’investimento in armi», ha dichiarato Elly Bens, portavoce di AXA.
KBC, quando la pressione funziona
KBC è la banca che ha reagito meglio e in modo più rapido. Dopo la pubblicazione del rapporto ha smesso di investire in imprese che producono mine antiuomo e bombe cluster. Singapore Technologies Engineering (STE), Raytheon, Lockheed Martin, Thales, EADS e ATK rimarranno fuori anche dai fondi di investimento destinati alla clientela.
Il gruppo franco-belga Dexia ha deciso di escludere dai suoi fondi STE e ha promesso di adottare specifici codici di condotta, mentre Fortis è stata l’unica banca che ha avuto il coraggio di partecipare a un dibattito pubblico organizzato da Netwerk nel maggio del 2004, dove si è data un anno di tempo per sviluppare una politica di investimento seria e trasparente
sugli armamenti. Le linee guida di Fortis dovrebbero uscire prima dell’estate.E infine ING, la banca che ha inventato il Conto Arancio, tanto amato dai risparmiatori italiani. Nell’aprile del 2004 il presidente del colosso olandese ha promesso di fermare ogni investimento in STE (produttore di mine antiuomo), mentre il Gruppo ING ha iniziato a collaborare con Netwerk nell’elaborazione di specifiche linee guida sugli armamenti. «Sono segnali positivi – spiega Karl Maeckelberghe – ma ING sembra aver dimenticato le sue promesse sull’uscita dagli investimenti in armi nucleari».
Dopo aver portato a casa ottimi risultati la campagna “Mijn Geld. Goed Geweten?” continua. E Maeckelberghe non può che essere ottimista: «se continuiamo a fare pressione sulle banche, in un futuro prossimo potremmo ottenere risultati ancora più importanti». Parola di Netwerk.
LOCKHEED MARTIN
È il più grande produttore di armi del mondo e il più importante fornitore del Pentagono.
Attivo nella produzione di munizioni cluster e di testate nucleari per i sottomarini britannici e americani. I suoi missili ATACMS hanno una gittata di 165 Km e possono contenere fino a 950 sub-munizioni. Le bombe cluster di LM sono state usate nel 2003 nella guerra contro l’Iraq. Lanciate anche nelle aree urbane di Baghdad, al-Najaf e Karbala. sono la causa principale delle morti di civili nel conflitto. L’ex-vicepresidente di Lockheed Bruce Jakson è stato nominato presidente del Comitato per la Liberazionedell’Iraq, formato con il sostegno dell’amministrazione Bush. La moglie del vice-presidente Cheney è stata membro del Consiglio di Amministrazione di LM.
EADS
EADS è nata nel 2000 dalla fusione di tre industrie militari: la tedesca Deutsche Aerospace Agentur (DASA), la francese Aerospatiale Matra e la spagnola Construcciones Aeronauticas (CASA). EADS è il secondo produttore di armi europeo, anche se solo un quinto della sua produzione è destinato alla difesa. Produce bombe cluster del tipo AFDS con le quali vengono equipaggiati anche gli F16 americani. Le cluster possono contenere da 24 a 120 sub-munizioni.
Da una joint venture tra EADS, BAE Systems e Finmeccanica è stata creata MBDA, una società europea specializzata nella produzione di missili che possono montare anche testate nucleari.
ALLIANT TECHSYSTEMS (ATK)
È il più grande fornitore di mine antiuomo dell’esercito americano con i sistemi GATOR e VOLCANO. Le mine GATOR, usate durante l’operazione “Tempesta nel deserto” del 1991, sono “smart mines” (mine intelligenti) e contengono un meccanismo di autodistruzione.
Si trasformano facilmente in normali mine antiuomo perchè spesso il meccanismo di autodistruzione non funziona. ATK ha dichiarato a Human Rights Watch di aver chiuso la produzione di mine antiuomo GATOR nel 1996.
Ora si sarebbe specializzata nella produzione di mine anticarro VOLCANO
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Postato da: ddarliano a 12:23
ITALIANI DI SERIE A E italiani di serie B
La legge Boato parla chiaro: qualora un parlamentare entrasse, direttamente o indirettamente, in una intercettazione disposta dalla magistratura entro 10 giorni bisogna che ci sia una richiesta formale alla Camera di appartenenza. Visto che i 10 giorni sono passati il Sen Crema rivendica il diritto di interessarsi della cosa e di un eventuale conflitto di interessi con la Corte Costituzionale.
C'e' da dire che i nostri politici si sono sempre dimostrati, anche in passato, particolarmente zelanti per le questioni che li riguardano sopratutto se con la magistratura. Nessuno dall'opposizione o dal governo si è preoccupato di prendere le distanze dagli eventuali colpevoli, come sempre si è fatto quadrato.
Ma perchè da un lato si spinge, sia per motivi legati al terrorismo che per la nostra sicurezza, al controllo di tutte le nostre comunicazioni sia telefoniche che tra computer, mentre dall'altro le cariche del paese non vogliono essere controllate o comunque avvertite se qualcuno lo fà? Sono forse diversi da noi? Sono meno a rischio di attentati? Non vogliono far sapere i fatti propri? Hanno qualcosa da temere? E comunque se la legge è uguale per tutti, perchè dobbiamo creare delle diversità?
Ambiente - Maltempo
Rimini, Rimini - Viareggio, Viareggio
E noi cosa facciamo? Ci rintaniamo nel nostro "proibizonismo". Qui tutto è vietato, giocare a pallone, a racchettoni, ballare dopo mezzanotte ecc. ecc.
L'unica attività che è permessa è quella di ricoprire la città di cemento!!! Ma è davvero così che si crea turismo?
giovedì 9 aprile 2009
2009 Tutte le auto che rientrano negli incentivi
Audi A3 - A3 Cabrio - A3 Sportback
Bmw Serie 1 - Serie 1 Coupé - Serie 1 Cabrio - Serie 3 - Serie 3 Touring
Chevrolet Matiz - Aveo
Citroen C1 - C2 - C3 - C3 Pluriel - C3 Picasso - C4 - C4 Coupé - Xsara Picasso
Dacia Sandero - Logan
Dahiatsu Cuore - Trevis - Sirion - Copen
Fiat 500 - 600 - Panda - Punto - Grande Punto - Idea - Bravo - Qubo
Ford Ka - Fiesta - Focus - Focus SW - Fusion - C-Max
Honda Civic Hybrid - Jazz
Hyundai i10 - i30 - i30 CW - Getz - Accent
Kia Cee'd - Cee'd Wagon - Pro Cee'd - Picanto - Rio
Lancia Ypsilon - Musa - Delta
Mazda Mazda2 - Mazda3
Mercedes Classe A - Classe B
Mini Mini - Mini Clubman
Mitsubishi Colt
Nissan Micra - Note
Opel Agila - Corsa - Tigra - Zafira
Peugeot 107 - 1007 - 207 - 207 SW - 207 CC - 308 - 308 SW - 407
Renault Twingo - Clio - Clio Sportour - Modus - Megane 5p - Megane Coupé - Megane
Grandtour
Seat Ibiza - Cordoba - Leon
Skoda Fabia - Fabia Wagon
Smart Fortwo Coupé - Fortwo Cabrio
Subaru Justy Suzuki Splash - Swift
Toyota IQ - Aygo - Yaris - Prius
Volkswagen Fox - Golf - Polo - Jetta
Volvo S40 - C30
Per ogni modello le emissioni dipendono dall'allestimento e dalla cilindrata. Per le auto a benzina il limite di CO2 è di 140 mentre per le diesel è 130.
Fonte dati: mensile Auto di febbraio 2009
Semafori truccati, lievitano le multe: in manette l’inventore
Lo stile di guida…del perfetto risparmiatore.
Oggi siamo di fronte a questa situazione drammatica, per il nostro portafoglio talvolta tragica per le famiglie che devono fare i conti in tasca ogni sera.
Non è un problema di facile soluzione, ma alcuni accorgimenti possono aiutare o quantomeno contribuire a creare un “tesoretto”, un piccolo monte risparmi che a fine anno potrà farvi sorridere. Nessun miracolo, non vogliamo tornare all’olio di colza usato incautamente al posto del gasolio da alcuni “furbi” qualche anno fa: piuttosto, vorremmo condividere alcuni comportamenti alla guida che individuano lo stile del perfetto risparmiatore.
1. Utilizzare consapevolmente l’acceleratore: evitare di sgasare al rosso, di far entrare il limitatore quando siete in prima, di far ruggire il motore su tutti i rettilinei. Prima di tutto perché non siete in pista, in secondo luogo perché queste cattive abitudini si ripercuotono sul serbatoio della vostra auto, il quale si svuoterà in fretta.2. Fare rifornimento al fai da te: non è complicato, ci riescono anche i vostri nonni, non abbiate paura di sporcarvi o di rimanere con la pompa in mano senza sapere cosa fare. Il fai-da-te costa meno!3. Fare rifornimento la domenica: molti distributori applicano sconti nei giorni di chiusura, che spesso coincidono con la domenica. Approfittatene!4. Mettere in folle…non è da folli: non ditelo al vostro istruttore di guida, che vi faceva mettere la prima…prima di fermarvi agli stop e ai semafori. Ma state certi che gestendo “la folle” con dovizia (anche in coda in una lieve discesa, per esempio) aiuterete voi stessi a risparmiare qualche euro.5. Evitare gli utilizzi inutili dell’auto: avete le gambe…qualche volta usatele! Per andare a prendere il latte non serve scomodare quattro ruote, basta quel che la natura vi ha dato.6. Utilizzare le marce alte: fermarsi alla terza, perché? Se non tirate tutte le marce al massimo, viaggerete tranquilli anche in quarta e in quinta, anche in città. E il vostro serbatoio tirerà diversi sospiri di sollievo.7. Imparare ad affrontare le curve: le sollecitazioni alle gomme si ripercuotono sui consumi. Svoltare cercando di mettere la macchina su due ruote (…un’enfasi su alcuni stili di guida spericolati) non gioverà all’obiettivo risparmio che ci siamo posti.
Sicuramente vi sono altri piccoli accorgimenti oltre ai “magnifici” 7 che abbiamo segnalato. Voi che dite?
Modifiche al Codice: neopatentati e sanzioni
Come già accennato tempo fa sono previsti grandi cambiamenti per i neopatentati, a partire dall’introduzione della possibilità di guidare già a partire dai 17 anni. La possibilità di guidare in prima persona un veicolo ovviamente sarà vincolata dalla presenza accanto al minore di un patentato con almeno 10 anni di esperienza, e potrà essere sfruttata solo dopo aver chiesto una speciale autorizzazione al Ministero dei Trasporti su istanza del genitore o del legale di rappresentanza.Previsto inoltre per i neopatentati l’assoluto divieto di assumere alcoolici alla guida per i primi 3 anni dal conseguimento della patente.Restrizione che sarà estesa anche agli autisti di mezzi pubblici e mezzi pesanti, con pene per i trasgressori che andranno da multe salate alla confisca del veicolo.
Per quanto riguarda il denaro derivante dalle multe, saranno fissate precise percentuali, con lo scopo di andare a migliorare il livello di sicurezza delle nostre strade. Nel dettaglio, il 20% destinato allo Stato verrà utilizzato per finanziare interventi previsti nel Piano Nazionale sulla Sicurezza Stradale, mentre il 17,5% verrà diviso tra Carabinieri e Polizia Stradale, e sarà destinato non solo all’aumento dei controlli, ma anche all’acquisto di nuovi mezzi ed attrezzature, ed al finanziamento degli accertamenti nei casi di guida in stato di ebbrezza o alterazione.
Questi sono alcuni dei cambiamenti previsti nel documento di 29 articoli presentato alla Camera.Vorremmo sapere se trovate utili le nuove iniziative, soprattutto per quanto riguarda quelle per i neopatentati, e se una volta sommate le nuove direttive per le autoscuole, potranno esere di aiuto per la formazione stradale dei più giovani.
Terremoto in Abruzzo
Tutti stiamo seguendo con apprensione le notizie che ci arrivano dai luoghi colpiti dal terremoto di questa notte. Il continuo aumento del numero delle vittime, dei feriti e dei dispersi fa veramente paura. Speriamo con tutto il cuore che si fermi al più presto. Le mie preghiere vanno a tutti coloro che sono stati coinvolti da questa tragedia. Abbiamo sentito il bisogno di scrivere questo post non solo per inviare un pensiero a chi in questo momento sta soffrendo e sta vivendo attimi di terrore, ma soprattutto per dire grazie a tutte le forze che sono intervenute immediatamente per prestare aiuto. In particolare ai Vigili del Fuoco (senza sottovalutare ovviamente l'operato di tutti gli altri), che entrano nei palazzi crollati e rischiano la vita in prima persona per fa sì che il conteggio delle vittime sia il più basso possibile.
Questi uomini sono in realtà "veri eroi" che lavorano in sordina e che, magari, non avranno alcun onore e nessuna gloria.
Vogliamo invitare tutti i blogger a scrivere anche solo due righe per ringraziare tutti coloro che stanno aiutando in questo momento triste, creare una sorta di "catena" di blogger con un piccolo spazio a questi "angeli silenziosi" per ringraziarli, visto che le istituzioni probabilmente non lo faranno abbastanza.
Quelli che vogliono aderire possono mostrare questo banner nel proprio blog/sito. (anche senza per forza citare questo blog di origine).
Oggi siamo tutti abruzzesi.
Post n°1028 pubblicato il 06 Aprile 2009 da sognando10