domenica 3 aprile 2011

Autovelox illegali alla stretta finale

Trecento persone indagate per autovelox “truccati”. Secondo l'accusa, 120 comuni in tutta Italia usavano macchinette clonate. Che erano anche tarate male: rilevavano la velocità con uno scarto di 30 km/h in più rispetto a quella reale delle auto. Ora si attende il processo.
BUSINESS COLOSSALE - Lo scandalo risale al giugno del 2009, quando emerse che 120 comuni sparsi un po' lungo tutta lo Stivale utilizzavano autovelox illegali. Oltre 100.000 i verbali redatti per presunte violazioni al codice della strada, con sanzioni per oltre 13 milioni di euro. Adesso però c'è un'importante novità: la richiesta di rinvio a giudizio della procura della Repubblica di Sala Consilina (Salerno) nei confronti di 10 persone, ma soprattutto la denuncia, da parte della guardia di finanza, di altre 300 persone. Coinvolti pubblici ufficiali, funzionari, amministratori, politici, impiegati. I cui fascicoli erano stati già trasmessi a 92 procure della Repubblica.

TUTTO IN BILICO - Non c'è nulla di definitivo, visto che bisogna attendere i processi in cui si dovrà dimostrare che in 120 comuni, dal 2007 al 2009, gli autovelox gestiti direttamente dalla Garda Segnale, di Desenzano del Garda (Brescia), per conto delle amministrazioni locali, non avrebbero funzionato in maniera regolare. Le ipotesi di reato vanno dall'associazione a delinquere, alla turbata liberà degli incanti fino all'abuso d’ufficio, il tutto finalizzato alla truffa aggravata ai danni degli automobilisti.

TRIPLICE INGANNO - Anzitutto, gli autovelox erano clonati: dopo aver omologato un apparecchio, identici numeri di matricola venivano utilizzati in altri comuni, distanti magari centinaia di chilometri, ma privi di reale omologazione. Inoltre, i dispositivi non omologati, non revisionati e non tarati, venivano illecitamente posizionati su strade non individuate dalle ordinanze prefettizie. E in più, le consulenze tecniche disposte dalla procura hanno accertato che gli autovelox rilevavano la velocità con uno scarto dai 10 a 30 km/h maggiore rispetto a quella reale delle auto: chi rispettava il limite riceveva ugualmente a casa la multa per eccesso di velocità.

”SERVIZIO COMPLETO”
- Non solo autovelox clonati e starati: l'organizzazione criminale, secondo l'accusa, forniva anche assistenza legale ai comuni per far fronte ai ricorsi degli automobilisti sanzionati. Un bel guaio per i cittadini trovarsi di fronte un'équipe legale agguerrita, dopo essere stati "pizzicati" da un autovelox clonato per un'infrazione mai commessa. Un incubo.

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